mercoledì 16 febbraio 2011

Berlusconi e il processo Ruby: «Non sono per niente preoccupato»


MILANO - Silvio Berlusconi«per amor di patria» del caso Ruby e della decisione sul rinvio a giudizio immediato presa ieri dal gip ha detto di non volere parlare Ma, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi con il ministro Tremonti, ha assicurato ai giornalisti di non essere «per niente preoccupato». E di essere tranquillo anche sulle possibilità di portare a termine la legislatura: «Per due anni e mezzo non abbiamo fatto tutte le riforme - ha spiegato - perchè rallentati da una componete statalista della maggioranza rappresentata da Fini e i suoi. Ora siamo sgravati da queste difficoltà e presto arriveremo a 325 deputati per fare tutte le principali riforme». E a chi gli faceva notare che in realtà la Lega aveva chiesto che l'asticella della maggioranza avrebbe dovuto essere posizionata a una quota più alta di 325, il Cavaliere ha spiegato che martedì sera Bossi e tutto lo stato maggiore del Carroccio «hanno passato tutta la sera con me, dichiarando la loro vicinanza e la loro volontà di continuare con questo governo: siamo quanto mai coesi e decisi a continuare la legislatura fino al suo termine naturale».Umberto Bossi, dal canto suo, ha risposto con una frase secca ai giornalisti che gli hanno riportato le parole di Berlusconi: «Se il governo ha i numeri si va avanti. Se non ci fossero, allora cade da solo».
«Non sono affatto preoccupato»
«PATRIMONIALE MAI» -Governo in sella fino al 2013, dunque, secondo le previsioni del premier, «altrimenti vi sembra che staremmo qui così a preoccuparci di economia?». E quanto ai conti pubblici il leader del Pdl ha ribadito quello che è da sempre un suo cavallo di battaglia elettorale: «Noi la patrimoniale non la faremo mai». Ha poi ribadito la necessità di infondere fiducia nei cittadini e negli investitori: per rilanciare l'economia, ha detto, «il fattore psicologico è considerato ormai il primo fattore di crisi. L'ottimismo è quindi considerato il compito primo di tutti i governi».
A DOMANDA NON RISPONDE - Berlusconi ha voluto a tutti costi evitare di tornare sulle sue vicende giudiziarie, nonostante i giornalisti lo abbiano incalzato in più di un'occasione. Anche in chiusura di conferenza stampa ha glissato quando un cronista gli ha domandato se il caso Ruby non potesse in qualche modo nuocere alla candidatura di Mario Draghi alla guida della Banca centrale europea. Sorridendo il premier ha replicato: «Lei non è compos sui...». «Compos sui», in latino, significa controllo di sé, quindi il Cavaliere ha detto di fatto che il giornalista che si era rivolto a lui con quella domanda «non ha il controllo di sé». In precedenza, un altro cronista aveva osservato: «Lei si è lamentato dei tempi della giustizia civile, ma quella penale è rapidissima...». Altro sorriso del premier: «Senti birichino, lasciamo perdere...». Berlusconi ha glissato per l'intera conferenza stampa le domande attinenti alle inchieste milanesi e in questo è stato «supportato» dal ministro Tremonti che in più occasioni - a parole e a gesti - ha invitato il premier a non replicare sul tema.

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