mercoledì 23 febbraio 2011

Ruby nipote? Mubarak non capì Il Cavaliere: mi informo meglio

MILANO - Tutta colpa della «confusione tra le due Ruby» d'Egitto, allorché Silvio Berlusconi accennò alla «sua» Ruby nel pranzo ufficiale del 19 maggio 2010 a Villa Madama con il presidente egiziano Hosni Mubarak e le rispettive delegazioni: la «confusione» tra la Ruby giusta, che aveva 17 anni ed era la minorenne marocchina ospitata nelle notti di Arcore da un Berlusconi 66 volte al telefono con lei in due mesi e mezzo, e la Ruby invece sbagliata, cioè una cantante molto famosa in Egitto con lo stesso nome d'arte (la 29enne Rania Hussein Mohammed Tawfik). «Allora ci informeremo meglio», ripiegò Berlusconi a uno stupito Mubarak, sotto gli occhi del ministro degli Esteri Franco Frattini.

Ed era solo una settimana prima che il premier prospettasse anche alla Questura di Milano la storia di Ruby possibile parente del presidente egiziano la notte del 27 maggio 2010: notte in cui dunque il premier, ove mai l'avesse prima davvero pensato quando la giovane (stando alle indagini difensive) gli aveva detto di essere figlia di una cantante egiziana e nipote di Mubarak, già possedeva sufficienti elementi per dubitare fortemente che Ruby (peraltro marocchina) lo fosse davvero. Ora su questa «confusione» rischia di incrinarsi l'alibi psicologico in base al quale 315 deputati il 4 febbraio hanno accreditato l'idea che il 27 maggio «il premier avesse voluto tutelare il prestigio e le relazioni internazionali dell'Italia, giacché presso la medesima Questura era detenuta, a quanto poteva legittimamente risultargli, la nipote di un capo di Stato estero».

In realtà, l'unica parola che tutti i commensali di quel pranzo ufficiale del 19 maggio 2010 ricordano nitidamente a proposito dello scambio di battute su Ruby è «confusione». Un po' perché Berlusconi buttò lì a fine pranzo a Mubarak la frase su una sua conoscente molto bella e in qualche modo parente (benché stranamente con genitori in Sicilia) del presidente egiziano deposto in questi giorni dal suo popolo. E un po', soprattutto, perché tutti i presenti (a cominciare da Gianfranco Galan) concordano sulla sensazione che la delegazione egiziana guidata da Mubarak prima non capì bene a cosa si stesse riferendo il premier italiano, e poi (è l'impressione dello stesso Frattini) pensò che parlasse della Ruby cantante. Scambio di persona che anche all'interprete Mohamed Reda Hammad apparve certo. Sicché, quando Mubarak non comprese l'accenno alla parentela, Berlusconi, stando al netto ricordo di Frattini, pronunciò appunto la frase: «Allora ci informeremo meglio».

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