L'INFLAZIONE - Infatti gli economisti della Banca centrale europea hanno rivisto al rialzo le stime d'inflazione nell'area euro. Le nuove stime, presentate dal presidente Jean-Claude Trichet, indicano ora un'inflazione fra 2% e 2,6% per il 2011 (contro una «forchetta» compresa fra 1,3% e 2,3% nelle proiezioni di dicembre) e fra 1% e 2,4% per il 2012 (contro 0,7%-2,3% di dicembre).
I RISCHI - Dunque la Bce suona l'allarme sui rischi di inflazione: «Sono in aumento», ha detto Trichet, aprendo la consueta conferenza stampa mensile e «aumentano» anche i rischi per la stabilità dei prezzi nel medio termine, il barometro principale della Banca centrale. È necessaria «una forte vigilanza» sull'evoluzione futura, tenendo sempre a mente che è «imperativo evitare effetti secondari», quindi più ampi sull'economia nel suo insieme, compresi i salari, da queste «pressioni a breve termine» che derivano dall'aumento dei prodotti energetici e di molte materie prime.
GOVERNANCE - «La Commissione Europea non ha fatto abbastanza» sulla Governance. «I Governi hanno indebolito la posizione della Commissione» al termine del Consiglio direttivo Trichet auspica «che il Parlamento europeo aiuti l'Europa a trarre una lezione dalla crisi per favorire un sistema di Governance migliore». Trichet insiste sulla necessità «dell'autamaticità delle procedure. È un fattore essenziale».
L'EURO - Dopo che a sorpresa la Banca centrale europea ha segnalato l'orientamento a procedere ad un rialzo dei tassi di interesse il mese prossimo si è registrato un balzo in avanti dell'euro sul mercato dei cambi. Nel pomeriggio la valuta dell'Unione a 17 si rafforza consistentemente, a 1,3948 dollari, laddove prima dei segnali della Bce fluttuava al di sotto di 1,39 dollari.