venerdì 4 marzo 2011

Il padre e i dubbi sollevati sull'età «Non ci furono ritardi all'anagrafe»

LETOJANNI (Messina) - «Non è vero... parla con l'avvocato». Dice poco M'Hammed El Mahroug, ma nega che la figlia abbia un'età diversa da quel che si è sempre detto. «Non è vero che sia stata registrata all'anagrafe due anni dopo la nascita - conferma il suo avvocato Venera Scrima - lo dico senza esitazione perché ne ho parlato col padre di recente. Karima è diventata maggiorenne quattro mesi fa».
Il legale era quasi in attesa della «presunta novità».«La voce girava da giorni - spiega - qualcuno mi aveva pure chiesto e io ho informato il padre che smentisce categoricamente. Probabilmente l'avvocato Ghedini fa riferimento ad usanze che in Marocco esistevano 50 anni fa, ma non in questo caso». E poi, si interroga il legale, perché i genitori avrebbero dovuto ingannare carabinieri e giudici ancora prima che Karima diventasse la Ruby dello scandalo col premier? «Per quattro anni - dice - i genitori si sono rivolti alle nostre istituzioni. In tribunale hanno accettato anche la richiesta della figlia di non tornare a casa purché restasse in una struttura protetta. Era affidata ai servizi sociali. Piuttosto bisogna interrogarsi sul perché nessuno l'abbia protetta». È quel che si chiede anche il padre che ha scritto una sorta di appello denuncia: «Voglio che si faccia luce sull'operato di quanti, comprese le forze dell'ordine, avendo in carico le sorti di Karima non hanno saputo proteggerla lasciando che, pur essendo ricercata e quindi ben nota alle stesse forze dell'ordine, fosse tranquillamente avviata alla prostituzione». Al legale il padre di Karima racconta di sentirsi «un uomo in lutto» e per questo ha esposto i drappi neri alle finestre. «Non ho la forza di tornare in Marocco - ha confessato - perché non saprei come guardare in faccia la mia anziana madre». E si difende: «Non è vero che maltrattavo mia figlia, non le ho mai lanciato l'acqua bollente. La cicatrice alla testa risale a quando aveva un anno. Io non sono come mi ha descritto e ancora oggi se tornasse l'accoglierei a braccia aperte». Intanto Ruby, da Vienna, ironizza: «Berlusconi non ha visto il mio certificato di nascita, dovrebbe chiedere a mia madre». 

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