domenica 13 febbraio 2011

Domenica sera Juventus-Inter, il derby d'Italia

I tre punti leggeri col Parma consentono al Milan di eliminare uno degli avversari più complessi, la Roma. Molta la differenza tra Milan e Parma, all'inizio nel Milan erano in panchina sia Pato che Robinho, ma troppo forte il risultato per non prevedere anche la complicità dell'avversario. Il Parma simula una grande squadra, ma non lo è. Da qui i suoi problemi. Non ha niente della squadra che deve salvarsi e niente della squadra che deve vincere. Così scivola a piombo. Il Milan a suo modo è come il Napoli, rigido nel complesso, straordinario nei singoli. Questo non è il campionato delle grandi organizzazioni di gioco. Pesano moltissimo gli individui. Il Milan ne ha così tanti che può a turno dare respiro a qualcuno.
Il Napoli no, è più aspro, ha più confini. Senza Cavani, Lavezzi o Hamsik ha molta meno qualità, ma per adesso tutti resistono, anzi spesso raddoppiano. Cavani è a 20 gol, davvero l'infinito nel campionato italiano dopo 25 partite. Quando Maradona vinse la classifica dei cannonieri nei tempi del primo grande Napoli, ne segnò 15 in 30 partite. Così ieri il Napoli ha messo fuori la Roma dalla rincorsa. Era nell'aria da un po' di giorni. Più la società si avvicina a essere venduta e più la squadra fa un passo indietro. Perdi d'identità, non hai riferimenti, sai che cambieranno i dirigenti, che andrà via l'allenatore, dimentichi per cosa stai correndo. Ora la sconfitta darà almeno la calma che purtroppo serve in queste occasioni. Difficile sapere se gli americani vinceranno subito o meno, ma gli ultimi 15 anni hanno dato alla città la coscienza di una forza mai avuta nei precedenti cento. Roma ha troppo popolo, troppa massa critica, troppo potere. Non può che essere ricca, non può che avere una sua grande differenza, quindi una grande squadra.
Il suo crollo riapre intanto la corsa a un posto Champions anche per la Juve. Delneri si allarga molto quando dice che fino al 29 gennaio la squadra era da scudetto, ma ha ragione quando pensa la squadra meglio di come appare. Lui ha costruito un impianto corretto, ha più forza che magia, ma c'è dietro lavoro. Per questo con l'Inter torna a essere la partita della stagione. Perché se la Juve perde, perde anche molto del suo futuro, perde speranze, ritorna una grande squadra qualunque, che è altro da essere quel che si pensa. L'Inter invece si gioca il presente. Il Milan resiste, porta colpi. Rincorrere ha questo destino, non puoi mai sbagliare. La Juve oggi può far perdere il campionato all'Inter. Una rivincita agra, ma reale. È questo scambio di destino che rende grande la partita come ai vecchi tempi.

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