martedì 15 febbraio 2011

Caso Ruby, premier a processo il 6 aprile


MILANO - È fissata per il prossimo 6 aprile l'udienza del processo a carico del premier Silvio Berlusconi, accusato di concussione e prostituzione minorile. Lo ha stabilito il gip di Milano Cristina Di Censo, disponendo il rito immediato nei confronti del premier. A giudicare il capo del governo sarà un collegio composto da tre donne, i giudici della quarta sezione penale Carmen D'Elia, Orsolina De Cristofaro e Giulia Turri. «Non ci aspettavamo nulla di diverso» ha commentato a caldo l’avvocato Piero Longo, uno dei legali del premier. Quanto al fatto che il collegio giudicante sarà composto da sole donne, il legale ha anche osservato: «Già ci sono nel processo Mills; benissimo, le donne sono gradite e qualche volta anche gradevoli». La decisione del gip in merito alla richiesta avanzata dai procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e dal pm Antonio Sangermano è stata accolta con soddisfazione in Procura. «Ora andremo in udienza» si è limitato a dire, sorridendo, il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati.
NO COMMENT DEL PREMIER - Appena battuta dalle agenzie, con prevedibile velocità, la decisione di sottoporre a processo immediato il primo ministro italiano, ha fatto il giro del mondo, rilanciata dai siti di informazione internazionale. In Italia le reazioni politiche non si sono fatte attendere: il Pdl ha subito parlato di «giustizia a orologeria», mentre il Pd chiede che il premier si presenti davanti ai giudici. No comment, invece, da parte del diretto interessato: Berlusconi, in visita a Mineo, ha lasciato la Sicilia senza fare dichiarazioni. Uscito a bordo di un'auto dal residence degli Aranci, dopo aver tenuto un sopralluogo nella struttura che potrà ospitare migliaia di immigrati sbarcati sull'isola nelle ultime ore, il capo del governo ha deciso di disertare la conferenza stampa alla Prefettura di Catania, dove era atteso, e di rientrare immediatamente a Roma per impegni improrogabili.
Berlusconi a processo, la notizia sui siti stranieriBerlusconi a processo, la notizia sui siti stranieri    Berlusconi a processo, la notizia sui siti stranieri    Berlusconi a processo, la notizia sui siti stranieri    Berlusconi a processo, la notizia sui siti stranieri    Berlusconi a processo, la notizia sui siti stranieri    Berlusconi a processo, la notizia sui siti stranieri    Berlusconi a processo, la notizia sui siti stranieri
LE MOTIVAZIONI - Nel fissare per il 6 aprile l'inizio del dibattimento, il giudice non si è limitata ad accogliere la richiesta della procura di Milano ma ha motivato la sua decisione e, secondo quanto appreso, avrebbe esaminato tutte le questioni più delicate sulla questione, a partire dalla competenza, confermando quella del tribunale di Milano. Nelle motivazioni che hanno accompagnato la sua decisione, il gip ha affrontato anche le questioni dell'evidenza della prova e della connessione tra i reati contestati.
VIMINALE E KARIMA «PARTI LESE» - Dal decreto del gip si evince inoltre che Ruby «Rubacuori» e il ministero dell'Interno sono parti lese nel processo. Karima El Mahroug, in arte Ruby, è persona offesa nel procedimento in relazione al reato di prostituzione minorile contestato a Berlusconi in quanto il premier avrebbe commesso atti sessuali con la giovane in cambio di denaro o altre utilità dal febbraio al maggio dello scorso anno, quando la ragazza non aveva ancora 18 anni. Il ministero dell'Interno, invece, è parte offesa in relazione al reato di concussione ipotizzato nei confronti del presidente del Consiglio in relazione alla telefonata che il premier fece nella notte tra il 27 ed il 28 maggio scorso in questura a Milano per ottenere il «rilascio» di Ruby che era stata portata negli uffici della polizia in seguito alla denuncia di un furto. Figurano come parti lese anche tre funzionari della Questura di Milano, il capo di gabinetto Pietro Ostuni, e i funzionari Giorgia Iafrate e Ivo Morelli, i quali, secondo l' accusa, avrebbero subito pressioni dal premier. In linea teorica, la presidenza del Consiglio potrebbe costituirsi parte civile in rappresentanza del ministero dell'Interno che a sua volta è parte lesa in relazione sempre al reato di concussione contestato a Berlusconi.
GIÙ MEDIASET - L'annuncio del giudizio immediato per Silvio Berlusconi ha avuto ripercussioni anche a Piazza Affari. Repentino il peggioramento per il titolo Mediaset: le azioni del gruppo televisivo hanno ceduto l'1,7% a4,765 euro, ampliando poi le perdite a metà giornata.

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