giovedì 17 febbraio 2011

Fuori (per ora) Al Bano e Patty Pravo La gag di Luca & Paolo punta su Saviano

MILANO - Son et lumière. A dare il «la» alla seconda serata del Festival 2011, che si concluderà con la clamorosa bocciatura degli «anziani» Al Bano e Patty Pravo (non è un Sanremo per vecchi?) è la bacchetta di Daniel Ezralow, il coreografo americano che muove i corpi sotto fasci di luce fino a comporre un animato (dai corpi) Sanremo. La novità (anche mercoledì sera) è che Morandi, in veste di capitano, brilla di strass. Belen è la prima delle fanciulle a scendere dall'ascensore trasparente del Teatro Ariston. Morandi nel suo smoking di lamè le fa concorrenza. «Ho messo due centimetri di tacco per rispetto», dice Belen. Entrambi si lanciano nell'elogio della mamma. «La mamma è sempre la mamma», chiosa Morandi, in vena di originalità. Belen («se poso») aggiunge alla mamma un'altra persona veramente stimata con cui «abbiamo pure dormito insieme». Vi aspettereste chissachì. (il fidanzato Corona, per esempio). E invece è Elisabetta Canalis. Splendente in un mezzo nudo (derrière) bianco. Belen è in nero. Affettuosità tra le fanciulle. Fra le due è un duetto «anema e core». E bacetto finale.
I BIG - La prima a salire sul palco è Natalie. Al pianoforte canta «Vivo sospesa». Al Bano ri-canta la sua «Amanda è libera». E solo alla seconda esibizione Belen si butta in un giudizio tecnico: «Sento che gli artisti hanno cantato con più sicurezza». Entrano Luca & Paolo lanciati in un nevroticomedley di pezzi di Gianni Morandi, a base di «gufo con gli occhiali». Finché irrompe capitan Gianni intonando: «Quando avrai le mani stanche...». Cambio radicale di look per Patty Pravo. L'educanda di ieri è ora in pantaloni tempestati di pietre luccicanti grigio metallizzato e chiodo di pelle con frange sulle maniche. Canta il suo «Il vento e le rose» cercando di superare con la voce le voci del pomeriggio che la davano offesa e indignata con i critici che non le hanno dato la sufficienza in pagella. Segue Tricarico con «3colori».
MAZZE - La battuta sarebbe: «Diamo i fiori alle mazze». Luca & Paolo mettono in mezzo il direttore di Raiuno Mauro Mazza e il direttore artistico Gianmarco Mazzi «Direttore ci scusi se ieri l'abbiamo preso per i fondelli» e s'inchinano al direttore di Rai Uno rifilandogli un bouquet di fiori gialli. Tocca poi alla coppiaMadonia-Battiato che cantano «L'alieno». E nessuno si preoccupa delle accuse di autoplagio piombate nel pomeriggio su Battiato. Occhiali scuri, a parte. Belen, orecchini rossi, chiede a Morandi «Sono stata brava?». Si passa a presentare Max Pezzali con «Il mio secondo tempo». Salgono poi sul palco dell'Ariston i La Crus (accompagnati dalla soprano Susanna Rigacci) con «Io confesso» in cui raccontano «non resisto alle tensioni».
ITALIA-CUBA E LA PAPERA - Piccola rassegna di grandi film. Entra in scena Andy Garcia . Ammette che canta e suona cubano. E si sente italiano per indigestione. «Mangio tanto», dice. Tocca poi a una biografia strappata da Gianni Morandi allo sposatissimo Garcia. Più che intervistarlo Morandi lo guarda come un ragazzino fino alla richiesta di intimità: «Sei stato un buon marito, non all'italiana». E Handy: «Io guardo però non tocco». Che altro poteva dire? Il ricordo del post rivoluzione. Cuba nel cuore... Garcia prova a dire cose serie. Il capitano Morandi continua con la sua pseudo-intervista, densa di banalità e «Senti...», quasi a ogni domanda. Prima dell'esibizione al piano arrivano «Le due ragazze che mi aiutano» (dice Morandi). Eli, abito color mattone-topazio, mostra subito il suo fluent inglese. Belen, in cobalto, è silenziosa. Lancia occhiate ispirate a Garcia che ormai sta concentrato sulla tastiera del pianoforte. E parte il duetto Garcia-Morandi. «Cuba libre...». Belen si dimena alzando l'abitino al ginocchio, mentre il ritmo (suonato pacato da Garcia) mette l'agitazione a Elisabetta Canalis. In avanti e in retro. Pochi secondi. E molti flash. Non passa inosservata la «papera in diretta» di Gianni Morandi. Parlando con Andy Garcia, ha ricordato le celebrazioni dei «150 anni dalla nascita della Repubblica italiana». Dopo la pausa pubblicitaria, torna sul palco e si corregge dicendo che sono i 150 dell'Unità d'Italia.
DIALETTO - Ripartono le canzoni in gara. Raquel del Rosario e Luca Barbarossa sono presentati in coppia da Belen ed Elisabetta. Il loro «Fino in fondo» porta «Su su su nel cielo... giù giù giù nel mare». Raquel stasera è in rosa antico mono-spalla, sopra il ginocchio. E nastrino sulla chioma scurissima con codino di tessuto intrecciato che scende alla spalla. Tenera è la mise. In cappottino scuro (ieri era in bianco) arriva Davide Van De Sfroos. Prima che la musica inizi si sentono gli urletti di gioia di Belen («l'ho deto, l'ho deto...»). «Yanez», come altri brani del suo repertorio, è un mix di Dylan e di certe ballate di Willy DeVille, con gli ottoni latino-americani. Il tutto passato attraverso il dialetto «laghee».
LA GAG - Il veleno satirico-politico, oggi, tocca a Saviano. C'è la mafia... «Lo so, lo so». Due o tre tentativi di qualunquismo per passare a Santoro («Non si sa se andremo ancora in onda»). «Hai mai sentito qualcuno che faccia satira su Saviano e Santoro?» chiede uno. «Non si può, non si può». Si passa a Fini. «Questi sono i buoni». La satira va fatta, dicono i due, su quello (politico) industriale che non ha capelli e crede di essere padrone del mondo. «Uno che sta a Roma e sembra fatto apposta per farci satira». E questo è la par condicio che dovrebbe calmierare a «sinistra» il «Ti supererò» della prima serata. Per buona pace di Iva Zanicchi, come dice Stefania Ulivi sul suo Blog che, a metà serata, fa il punto sul Morandi Social Club. Arriva poi Roberto Vecchioni con il suo «Chiamami ancora amore». È la volta di Giusy Ferreri con «Il mare immenso».
MALO DI BELEN - Belen Rodriguez con un mini vestito che scopre interamente le gambe chilometriche canta «Malo», il tormentone dell’estate 2006 della spagnola Bebe. (S)vestita di nero si lancia in un ballo provocante con i danzatori del Festival senza perdere mai il fiato. Applausi calorosi.
I GIOVANI - Per il pubblico sonnolento di «quasi mezzanotte» parte la rassegna dei «giovani». Comincia la cantautrice marchigiana Serena Abrami con la canzone «Lontano da tutto». Poi tocca ad Anansi, nome d'arte di Stefano Banno, classe 1989. A seguire Gabriella Ferrone,Raphael Gualazzi intervallati dall'ospite, la cantante Eliza Doolittle. A mezzanotte si chiude il televoto. Sulla questione, già spinosa, s'inserisce un'altra incognita. L'errore nel numero del televoto. Sono Luca e Paolo a entrare di corsa sul palco dopo l'esibizione della prima «giovane», Serena Abrami, e a spiegare ai telespettatori che il numero fornito in precedenza per votare i propri artisti preferiti era sbagliato. In palese imbarazzo, danno il numero giusto per telefono fisso e sms. Questo errore potrebbe penalizzare la prima cantante? Se dovesse essere eliminata, di certo le polemiche non mancherebbero.
I BOCCIATI - E dopo le acrobazie di pole dance, ginnaste al palo appunto, che vorrebbe essere erotica, tocca alle esclusioni. Nella seconda serata del 61 Festiva di Sanremo, la giuria dei 300 giurati (come piace ripetere a Morandi e ora anche alla Canalis) ha bocciato, salvo ripescaggio, gli «anziani» Patty Pravo e Al Bano. Per ora.

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