sabato 12 febbraio 2011

Berlusconi e il caso Ruby: spazzatura Il Pd: «Singolari abitudini, si dimetta»


MILANO - «Sono dispiaciuta per quanto sta accadendo. Mi spiace soprattutto perché vedo che sono state coinvolte persone che mi hanno aiutato senza chiedere niente in cambio». A parlare, al telefono con l'Ansa, è Ruby, la minorenne di origini marocchine al centro dell'indagine della Procura di Milano su presunte feste con ragazze e politici nella residenza di Silvio Berlusconi (l'ipotesi di reato è favoreggiamento della prostituzione). «Sono amareggiata - spiega Ruby -, la mia verità è stata manipolata». «È ingiusto rovinarmi così», risponde poi in merito alla presunta «manipolazione» delle sue dichiarazioni. «Hanno sparato solo cavolate!». La minorenne, la cui famiglia risiede ufficialmente da sette anni a Letojanni, si trova al momento in una località fuori Milano, dice di stare molto male e spiega che in molti hanno cercato di contattarla in questi giorni e che lei ha sempre rifiutato.
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IL PREMIER - Dalla Campania, il presidente del Consiglio è intervenuto in modo laconico sulla vicenda. «Non mi occupo di spazzatura mediatica» ha detto Berlusconi durante la conferenza stampa dedicata all'emergenza rifiuti. Incalzato dai giornalisti a proposito di una presunta telefonata di Palazzo Chigi alla Questura per fare liberare la ragazzina fermata per furto, il premier ha poi risposto: «Io sono una persona di cuore e quindi mi occupo dei problemi delle persone. Ma della spazzatura mediatica non mi occupo, la lascio a voi. Facciamo come da Santoro: su domande, insulti e altre sconcezze, da parte mia contraddittorio zero». «Visto che casino mi hanno fatto? Sul nulla...» ha detto poi serata il capo del governo avvicinando cameramen e fotografi dopo la photo opportunity con capi di stato e di governo al Consiglio europeo a Bruxelles (il «fuorionda» è stato trasmesso da La 7). L'inchiesta che ha al centro Ruby ha però sollevato un vero e proprio polverone, tanto da spingere il segretario del Pd Pier Luigi Bersani a chiedere le dimissioni dell'esecutivo.
LA TELEFONATA - Al vaglio della Procura di Milano che indaga su Ruby ci sarebbe, a quanto si è appreso, proprio la telefonata che sarebbe partita dalla presidenza del Consiglio diretta alla Questura di Milano, dove la giovane era stata portata nel maggio scorso dopo un intervento di una volante della polizia. Dopo la chiamata, la minorenne sarebbe stata rilasciata. A quanto si è appreso, uno dei punti su cui la Procura sta indagando, oltre agli aspetti di favoreggiamento della prostituzione, sarebbe proprio la telefonata che ha portato a rilasciare la marocchina, che era stata bloccata a Milano e portata negli uffici della Questura poco tempo prima per una denuncia di furto. In ambienti della Questura di Milano si apprende comunque che Ruby non è stata oggetto di nessun privilegio o trattamento preferenziale a seguito della telefonata della presidenza del Consiglio: nei confronti della ragazza sono stati comunque eseguiti tutti gli adempimenti previsti dalla legge, d'intesa con il Tribunale dei Minori.

IL DIRETTORE DEL TG4 -Prima di Berlusconi, di Ruby e dell'inchiesta di Milano aveva parlato anche il direttore del Tg4, Emilio Fede: «Non mi risulta di essere indagato per alcun reato. L'ho appreso stamani leggendo i quotidiani: credo di avere conosciuto quella ragazza a qualche cena a casa di Berlusconi ma non l'ho presentata io né a Lele Mora, né al presidente del Consiglio». Secondo quanto riportano giovedì i quotidiani, il direttore del Tg4 sarebbe invece indagato per favoreggiamento della prostituzione. «Sono stato invitato più volte, e per fortuna, a casa di Berlusconi per delle cene - ha aggiunto Fede - ma quello che posso dire è che non mi è mai capitato una sola volta di vedere quelle cene terminare in un modo che si possa definire trasgressivo». «Lele Mora è una persona perbene e lo vedo continuamente massacrato. Lo conosco io, come del resto lo conoscono tante altre persone sia nel mondo politico che dello spettacolo» ha aggiunto Fede ricordando di conoscere l'impresario da anni. «Con quella ragazza, che tra l'altro io credevo avesse 25 anni e non fosse minorenne, credo di aver scambiato un paio di parole, come faccio con tanti altri - ha continuato Fede. - L'ho conosciuta a due cene che, ripeto, si sono concluse con nulla che possa essere classificato come trasgressivo». «Di essere indagato - ha detto ancora Fede -, l'ho appreso dai giornali, ma se davvero c'è una indagine nei miei confronti, che mi arrivi subito una notifica, così posso spiegare tutto».
«PRESSIONI» - Di altri particolari della vicenda ha parlato il senatore Luigi Zanda,vice presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama. «I quotidiani riferiscono di festeggiamenti che si sarebbero svolti nella villa di Arcore del Presidente del Consiglio con la partecipazione di una ragazza minorenne non italiana alla quale sarebbe stato suggerito di spacciarsi per la nipote di Hosni Mubarak. Su questi fatti non voglio esprimere alcun giudizio». «Sulle cronache - ha aggiunto il senatore Zanda - si può, però, anche leggere che quella stessa minorenne sarebbe stata fermata a Milano dalla polizia di Stato e condotta in Questura perché coinvolta in un'indagine su un furto. Ebbene, la Questura sarebbe stata indotta a favorirne il rilascio immediato senza nemmeno identificarla a seguito di ripetute, pressanti sollecitazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La stessa minorenne, riferiscono le cronache, si sarebbe recata alla villa di Arcore usufruendo della scorta di una autovettura dei carabinieri. Sono aspetti della vicenda che appaiono incredibili e sui quali chiederemo al governo di riferire in Parlamento». «Se corrispondessero al vero - ha concluso il senatore Zanda - ci troveremmo davanti ad altri rilevantissimi segnali di quello spappolamento dello Stato che il potere e la cultura berlusconiani lasceranno all'Italia».
Bersani: «Il premier? Singolari abitudini»
«NON HO MAI OSPITATO RUBY» -Secondo quanto riportato dalla stampa, Nicole Minetti, l'ex igienista dentale del premier eletta consigliere regionale in Lombardia, seppe del fermo di Ruby in Questura a Milano e la prelevò portandola a casa sua alle tre del mattino della fine dello scorso maggio. «Ci tengo a precisare che con la signorina Ruby non ho rapporti di amicizia né l'ho mai ospitata in casa mia, come è stato erroneamente scritto» ha spiegato però l'ex soubrette. Di poche parole Lele Mora: «Ho letto i giornali, certo ma davvero non ho nulla da dire». Daniela Santanchè, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, dal canto suo ha smentito le indiscrezioni di stampa che la indicano come partecipante a una cena ad Arcore con Berlusconi, Clooney, la Canalis e la giovane marocchina Ruby: «Non mi sono mai seduta al tavolo di un ristorante, di un bar, di una casa privata con Clooney, per cui se tanto mi dà tanto, non vorrei che tutto fosse un bufala».
Nicole Minetti (Olycom
Nicole Minetti (Olycom
OPPOSIZIONE ALL'ATTACCO - Duro l'attacco dell'opposizione al premier. «Non possiamo perdere tempo per il Paese tra questioni esoteriche come il lodo Alfano e questioni che portano al centro le singolari abitudini del premier - ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani -. Il Paese non ha una guida politica. Io rivolgo un appello: andate a casa, chiudiamola li, qualcuno stacchi la spina per il bene del Paese». Poi iol leader dei democratici ha ironizzato: «Se ha tanto buon cuore, in queste ore ci sono migliaia di persone fermate per furti... Li lascia abbandonati così?». Bersani è convinto che «su questa vicenda ogni italiano si farà la sua opinione» ma, ha voluto sottolineare, «c'è un aspetto che riguarda pesantemente il ruolo istituzionale del premier, cioè la telefonata tra Palazzo Chigi e la Questura. Siccome il premier sembra anche aver confermato quella telefonata, un intervento del genere in qualsiasi paese del mondo porterebbe da solo alle dimissioni del premier». A Bersani ha replicato Gianfranco Rotondi: «Se i governi si dovessero dimettere a ogni telefonata di raccomandazione - ha detto il ministro per l'Attuazione del Programma - , nel mondo trionferebbe l'anarchia. Berlusconi è una brava persona, anche se a sinistra non se ne vogliono convincere».
«PERSONAGGIO DA OSTERIA» - «Siamo di fronte a una persona che nelle sue attività pubbliche e soprattutto nei suoi comportamenti personali è ricattabile», ha detto il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, in un'intervista a Radio Popolare. «In questa vicenda - ha aggiunto - forse può non esserci nulla di penalmente rilevante a suo carico. Ma il problema è un altro. Si può affidare il paese a un personaggio più degno di stare all'osteria piuttosto che a palazzo Chigi?». «Penso - ha proseguito Di Pietro - che ci sia il dovere morale di chi in Parlamento si vuole fregiare del titolo di deputato o senatore di sfiduciarlo al più presto. In questo senso ogni minuto in più che i finiani passano con Berlusconi è un minuto in più di complicità che li travolge».

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